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mercoledì 28 marzo 2012

Seo: Il Panda dei contenuti resta, ma con un sguardo verso il troppo Seo.

Seo: Il Panda dei contenuti resta, ma con un sguardo verso il troppo Seo.

E' ormai una notizia che sta rimbalzando sulla rete, come una meteora che non lascia nessuno indifferenti. 

Questa volta le parole di Cuttus riferite alle penalizzazioni per il troppo Seo sono realtà.
Non si tratta di un'ennesima strategia anti-seo, vedi la frase ormai obsoleta che affermava la morte del Seo. Questa volta ci troviamo di fronte a qualcosa di veramente strano,  google vuole penalizzare i siti troppo ottimizzati, cosa difficile da gestire per il Sem e per tutti gli studiosi Seo.

Come mantenere le relazioni sui social? Come operare azioni di scambio link, di google adwords?  Come gestire i contenuti di una pagina web, e mantenere alla stesso tempo la giusta densità di keyword per scappare alle penalizzazioni? 

La risposta forse e nel mezzo, forse esiste un margine di connessione tra il "contenuto"  tanto citato da google e le relazioni sempre più insistenti su google+, una ruota che gira intorno al leader dei motori di ricerca.

Oggi più che mai, queste affermazioni mettono in ansia gli esperti Seo, un Seo che sta diventando un hobby, senza misura, e forse per questo che google ha deciso di mettere da parte chi del Seo non ne fa passione. Google è come se abbia deciso di eliminare i Webspam.

Da google panda, ai social, dai contenuti alle troppe strategie Seo, la parola d'ordine del nuovo Google è qualità.

Stando a quello che dice Matt Cuttus, referente google, e nell'oggetto capo sezione Anti Webspam di Google, siti troppo ottimizzati potrebbero essere penalizzati. Questo per portare un vantaggio agli utenti che avranno una maggior possibilità di vedere siti con contenuto originale piuttosto che siti che copiano o estraggono in contenuti dai siti originali, magari senza inserire riferimenti (questo è un discorso a parte, che vede coinvolti scrittori del web e webdesign).

Le cosiddette "content farm",  siti con un numero elevato di parole chiave, siti che fanno uso eccessivo di link e a volte utilizzano anche tecniche SEO non proprio lecite o convenzionali, "rubando" il posto ad altri siti fanno perdere tempo agli utenti, per questo google vuole dettare nuove regole, sfruttando l'analisi semantica del web stesso.

Una analisi dettata dal miglioramento della semantica, una analisi che vede le sue radici nel "google search engine", o meglio una ricerca di quello che gli utenti effettivamente vogliono, prendendo spunto anche dai social (SMM).

Forse il fatto che Google stia preparando una piattaforma per i commenti, una piattaforma su siti terzi focalizzata sulle identità basate su G+ e Google Account, significa che vuole dare forza e peso alle sue future penalizzazioni.

Vorrei aprire una parentesi su G+, non si tratta di un portale social che vuole spiare la gente, o mettere in mostra le nostre avventure personali, ma è un contenitore, forse più evoluto di FB in termini strutturali, un contenitore che vuole captare quello che noi siamo, e trasformarlo in un migliore risultato nei motori di ricerca.

Tornando a noi, stiamo parlando di penalizzazioni che Google da sempre attua, per l'interesse di mantenere un giusto equilibrio tra i propri algoritmi e i responsabili SEO. 

Come motore di ricerca che decanta il fatto di riportare tra i primi i risultati migliori, non può non tutelarsi nei confronti di chi cerca a tutti i costi di realizzare contenuti ottimizzati.

Spesso la qualità del contenuto ne risenta a favore di un puro e semplice bombardamento di parole chiave che va poco d’accordo con l’interesse dell’utente finale, un marketing virale contorto.

Cutts nel suo ultimo intervento ha posto l’accento sul boom degli strumenti di social media utilizzati per ottenere i migliori risultati nei motori di ricerca, affermando che Google si muoverà per elaborare un nuovo algoritmo in grado di scovare i contenuti elaborati con il solo scopo di ottimizzare. Sempre se questo algoritmo non è già attivo, google ci sorprende sempre di più.
 
Per capirci meglio vi riporto l'intervento di Cuttus:

 “Parliamo di chi ottimizza in modo davvero pesante facendo un sacco di SEO. Normalmente non annunciamo in anticipo le modifiche, ma ultimamente stiamo lavorando a qualcosa che verrà rilasciato fra poche settimane/mesi. Stiamo cercando di livellare un po’ il campo di gioco a favore di chi lavora per creare ottimi contenuti e ottimi siti, rispetto a chi eccede con l’ottimizzazione e con la SEO. Stiamo cercando di rendere il Googlebot più furbo/intelligente, migliorare la rilevanza e anche cercare coloro che esagerano con le parole chiave all’interno di una pagina o con lo scambio, andando oltre a quello che normalmente ci si aspetterebbe. Ci sono molti ingegneri del mio team che ci stanno lavorando.”
 
G ià 3 anni fa Matt Cutts parlò di sovra ottimizzazione, ma in quell’occasione disse che  l’over-optimization non sia una cosa buona e giusta  ma google non aveva una penalizzazione ad hoc.
I tempi sono cambiati, e dopo il panda, gli scraper e l’eccesso di banner above the fold, oggi Google è pronto per pizzicare chi esagera con la SEO...

Google penalizza la troppa SEO?

Non posso affermare che chi fa SEO, debba fermarsi, ma per il momento basta creare contenuti che siano in grado di scalare la serp, collaborazioni virtuali sensate e attività social neutre, il tutto nel rispetto dell'utente, e siamo sempre alle solite.... gli onesti (nel nostro caso, gli esperti SEO) non dovranno temere!!!

dott. Angelo Raffaele Mastropierro

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